Coronavirus, estate 2020 e condizionatori: alcune precisazioni.
17/04/2020
Con l’arrivo della bella stagione e del caldo la domanda è lecita: l’aria condizionata può favorire la diffusione della Covid-19?
Gli esperti ricordano che il Coronavirus non viaggia nell’aria da solo, bensì viene trasportato attraverso goccioline emesse da una persona infetta che starnutisce o tossisce (il famoso “droplet”) e, una volta cadute su una superficie, queste piccole gocce evaporano in breve tempo.
Per quanto riguarda le particelle più piccole (bio-aerosol) si sono già espressi importanti studi americani su riviste scientifiche, università italiane e di recente anche l’Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione.
Proprio l’AiCARR ha pubblicato alcuni prontuari sul ruolo degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva nella riduzione della diffusione della Covid-19, con evidenza per gli ambienti pubblici o ad uso commerciale, dove può esistere il maggior rischio di contagio.
Ne emerge, in sintesi, che gli impianti di climatizzazione aiutano a ridurre il rischio di contagio diluendo l’eventuale concentrazione del virus all’interno dei locali chiusi, grazie al ricambio dell’aria.
Insomma, tutti gli studi concordano sul fatto che non ci sia rischio nell'utilizzare i condizionatori nell'imminente stagione calda, a patto che la manutenzione sia adeguatamente effettuata da un professionista. È necessaria infatti una igienizzazione delle unità interne con disinfettanti (presidi medico-chirurgici) o trattamenti ad ozono.
Qui sotto potete scaricare i documenti preparati dall’AiCARR :
- Ruolo degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva nella riduzione della diffusione della covid-19
- Buone pratiche: indicazioni di AiCARR per un corretto uso dei condizionatori nella stagione estiva
Link di approfondimento:
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